Il mio viaggio a Napoli, cosa vedere in 4 giorni

Ecco il racconto del mio viaggio a Napoli per conoscere le sue tradizione, i suoi abitanti e la sua cucina. Piena di vitalità, tutta da scoprire e che ti rimane nel cuore. Ecco cosa fare in quattro giorni se non ci siete mai stati.
Le cose da vedere sono talmente tante che scegliere è veramente difficile, ma vi indico alcuni posti che per me sono assolutamente da visitare.
Napoli è una città in cui fede e superstizione si mescolano continuamente, dove storia e modernità convivono, dove esistono regole che valgono solo qui e dove bellezza e degrado (purtroppo) vanno a braccetto.

Se vi capita di guardare Napoli dall’alto (anche dalla terrazza di San Martino), potrete vedere il decumano inferiore che divide la città esattamente in due parti; proprio per questo motivo viene chiamato “Spaccanapoli”.
Il decumano inferiore è una delle strade del centro storico di Napoli e insieme al decumano maggiore e a quello superiore rappresentano le vie più importanti della città.
Spaccanapoli parte dal rione della Pignasecca (ai piedi del Vomero) fino a giungere alle spalle di Castel Capuano, vicino alla Stazione Centrale. Se volete vedere la vera essenza della città, dovete fare una passeggiata lungo questa strada e nei vicoli limitrofi, ma tenete gli occhi ben aperti! A me non è successo nulla, ma può accadere di essere derubati se vi vedono un po’ troppo distratti.

Il mio viaggio a Napoli, cosa vedere in 4 giorni

Mercato della Pignasecca

La scoperta del centro storico di Napoli è iniziata dal Mercato della Pignasecca, un luogo in cui sarei rimasta per tutto il giorno perché pieno di vitalità e del folklore tipico di questa città.
Il pescivendolo che fa l’attore per vendere il pesce è stato fantastico; ha addirittura simulato una finta lotta con un polpo che voleva scappare dal secchio. E poi ho visto una signora che calava giù dal terrazzo un cestino, detto “panaro”, per fare una mini spesa al negozio di alimentari sotto casa, una cosa che credevo potesse accadere solo nei film.
Sapete perché si chiama Pignasecca?
Nel 1600 in questo luogo c’era una pineta, usata per appartarsi con le signorine.
Durante uno di quegli incontri, ad un cardinale fu rubato un anello molto importante da una gazza ladra. La gente venne a sapere così dei suoi affari sporchi e allora lui decise di scomunicare tutte le gazze della città. A causa di questo, l’intera pineta iniziò a seccare.
Ecco perché si chiama della Pignasecca.

Il mio viaggio a Napoli, cosa vedere in 4 giorni

Camminando per il centro storico, sono meravigliata da tutto quello che vedo, sono stupita da questa città così pittoresca, caotica, piena di gente, confusionaria, bohémien, ma proprio per questo affascinante.
Ovunque il cibo è presente in città. Babà e pizza sono rispettivamente il re e la regina indiscussi. Li puoi mangiare da tutte le parti e a qualsiasi ora.

San Gregorio Armeno

In una delle più famose strade di Napoli è sempre Natale.
I presepi e i pastori famosi in tutto il mondo sono accanto ai cornetti portafortuna. Come dicevo sopra, la sacralità e la superstizione vanno di pari passo.

viaggio a Napoli - Dolcissima Stefy

In questa strada è pieno di negozi dove gli artigiani creano e vendono i personaggi della tradizione classica del presepe, le casette di sughero, piccoli mulini, pastori di terracotta dipinti e vestiti con tessuti ricamati a mano. Ma non ci sono solo queste cose, infatti si possono trovare anche le rappresentazioni caricaturali di personaggi famosi del presente e del passato. Oggi, per la gente dello spettacolo e dello sport, è diventato un traguardo molto ambito riuscire a far parte dei personaggi del presepe napoletano.

Napoli sotterranea

Il decumano maggiore coincide in buona parte con Via dei Tribunali che deve il suo nome al fatto che era l’antica sede dei tribunali.
Se non soffrite di claustrofobia, in questa strada si trova uno degli ingressi per vedere la Napoli sotterranea.

viaggio a Napoli - Dolcissima Stefy

Tunnel che si estendono sotto la città ad una profondità che arriva fino a quaranta metri. Furono fatti ai tempi dei romani e utilizzati come acquedotti. Poi al tempo della Seconda Guerra Mondiale per rifugiarsi dai bombardamenti.
Durante il tour, potrete vedere degli oggetti delle persone che si erano rifugiati li durante la guerra e poi ammirare la serra, il giardino, la cisterna e il teatro. Insomma una vera e propria città sotto la città.

Dopo aver camminato a lungo, sicuramente avrete fame e la Via dei Tribunali è il posto perfetto per gustare la pizza. Qui infatti si trova il locale storico di Sorbillo (ne ha un altro anche lungomare), ma non stupitevi affatto se troverete la coda davanti all’ingresso ancor prima dell’apertura. La pizza è buonissima, sottile e dai bordi alti come deve essere la vera pizza napoletana.

Viaggio a Napoli - Dolcissima Stefy

Castel dell’Ovo

Se parlo di Napoli, devo anche menzionare il mare; è d’obbligo quindi una passeggiata sul lungomare per arrivare a Castel dell’Ovo.
Il castello, costruito su un isolotto, è uno dei più antichi di Napoli e il suo nome deriva da una leggenda. Virgilio avrebbe sistemato nei sotterranei un uovo che non dove mai rompersi, pena svariate sciagure per la città.
Fatevi una passeggiata sul lungomare Caracciolo e avrete una visuale meravigliosa sul Golfo di Napoli e se dovesse essere anche sereno, potreste vedere all’orizzonte l’isola di Capri.

il mio viaggio a Napoli - Dolcissima Stefy

Piazza del Plebiscito

Arrivate a Piazza del Plebiscito e ammirate il posto. E’ il simbolo di Napoli e deve il suo nome al plebiscito popolare con cui la città decise l’annessione al Regno di Savoia nel 1860.

il mio viaggio a Napoli - Dolcissima Stefy

Ai bordi della piazza è presente il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale, costruito nel 1600 a tempi di record perché doveva ospitare il re Filippo III che era in visita a Napoli. Ma ci fu la beffa, perché all’ultimo momento il re cambio idea e non andò.
Trovandovi in Piazza del Plebiscito, dovrete andare anche al Teatro San Carlo, uno dei più prestigiosi teatri del mondo grazie alla sua acustica perfetta.

Quartieri Spagnoli

Ultima tappa del mio viaggio a Napoli sono i Quartieri Spagnoli (che sono 3: Montecalvario, Pellino e San Ferdinando), a cui si accede da alcune traverse di via Toledo, la strada dello shopping.
Inoltre, in questa zona, c’è un altro ingresso alla Napoli Sotterranea.

Viaggio a Napoli - Quartieri Spagnoli

Questa è la parte più vera e autentica della città. La nascita di questi quartieri risale all’epoca in cui dominavano gli spagnoli. Infatti qui si sistemarono i numerosi militari che erano a Napoli in quel periodo storico.
Fin dall’inizio, fu un luogo malfamato e di perdizione, dove i soldati cercavano i “divertimenti” e dove venivano compiuti molti delitti.
Oggi stanno cercando di rivalutare il quartiere, ma in ogni caso è sempre meglio tenere gli occhi aperti (un po’ come succede in tutte le grandi città). Nascosti tra i vicoletti, ci sono moltissimi gioielli architettonici, palazzi del settecento, murales, le edicole votive e tanto altro.
Molti turisti evitano di andare in questi quartieri che purtroppo sono ancora visti come luogo di criminalità, ma il mio consiglio è quello di farci una passeggiata perché ne vale la pena. Basta stare attenti e sarà un’esperienza bellissima.

Vesuvio

Se siete curiosi di visitare il Vesuvio, si trova ad una ventina di km dalla città e ci sono numerosi bus organizzati che portano i turisti a vederlo. Il parco è aperto tutti i giorni dalle 8 della mattina fino a mezzanotte, tranne il giovedì e il venerdì.
In zona potreste fare visita anche ad uno dei numerosi vigneti che si trovano alle pendici, gustando dell’ottima vino campano.

Il mio viaggio a Napoli, cosa vedere in 4 giorni

Il mio viaggio a Napoli è finito e spero di tornarci presto per far vedere questa meravigliosa città anche a mio marito.

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